Saluto di Albertina Soliani ad Aung San Suu Kyi
Saluto di Albertina Soliani ad Aung San Suu Kyi
Auditorium Paganini –Parma 31 ottobre 2013
Carissima Aung San Suu Kyi,
quanta strada hai percorso per arrivare fino a noi, in questo giorno che rimarrà per sempre nella nostra vita e nella storia della nostra città. Con una gioia immensa. Non siamo abituati ad essere così felici.
Sei a casa, qui, Aung San Suu Kyi. In Italia, a Parma, sei come a casa tua perché noi ti siamo molto vicini, e tu lo sai.
Da tempo, non da ora. Da tempo sei nel nostro cuore, e con te il tuo popolo, da tempo le tue parole ci scaldano e aprono la nostra mente, e la tua vita dà coraggio alla nostra vita. Questa è la tua casa; certo la Birmania è la tua casa, il mondo è la tua casa, ma Parma è la casa del cuore, qui ti senti in famiglia.
Da oggi saremo ancora più vicini a te: lo sarà la città, lo sarà la scuola, lo sarà l’Associazione di Amicizia Italia – Birmania.
Lavoreremo insieme per il bene del tuo popolo, per la pace, e tu trascinerai anche noi a vivere con fiducia e speranza il futuro.
Perché ora, dopo il passato, il futuro ci unisce.
Ci insegni a costruirlo: ci insegni a vivere per gli altri, ad essere persone vere, autentiche.
A sentirci responsabili gli uni degli altri. A scegliere la nonviolenza dove infuria la violenza, il dialogo dove c’è il conflitto, l’uguaglianza dove c’è la discriminazione, la democrazia dove c’è la dittatura e il potere di pochi con la sofferenza di molti, la riconciliazione dove c’è la divisione, la spiritualità dove solo il calcolo misura la vita. Questa è la base della politica, questa è la politica.
Ci insegni a vedere il bene che nasce da ogni dolore.
Ci insegni a vivere oggi il futuro che l’umanità cerca e attende.
Ci insegni a mettere al primo posto i giovani, come oggi qui accanto a te. Grazie Aung San Suu Kyi di essere qui, di volerci così bene. Anche noi ti vogliamo molto bene. Sei nel nostro cuore.
Grazie Aung San Suu Kyi, te lo diciamo in birmano: gesù de marè!
Cari Amici,
noi non saremmo qui oggi, nessuno di noi sarebbe qui oggi, se un nostro amico, che è tra noi, non fosse andato, parecchi anni fa, da Parma in Birmania, con solo lo zaino sulle spalle; non avesse camminato per noi, non fosse andato a stringere mani per noi, a portare a te il simbolo di Parma per noi, a condividere per noi sofferenza e speranza. Con generosità, con coraggio, ha unito la nostra vita alla tua e a quella del tuo popolo. Per sempre.
Grazie, Giuseppe, a nome di Parma e dell’Italia, grazie alla tua famiglia che ti accompagna e nella quale hai imparato la solidarietà. Giuseppe, questo è il giorno che abbiamo atteso da anni, che abbiamo preparato negli anni, senza sapere, senza prevedere. Ma con la fiducia nell’animo. Speranza contro ogni speranza. Spes contra spem, dico bene Mons. Solmi?
Questo è il giorno del compimento.
Questa tua visita, Aung San Suu Kyi, che oggi si compie è cominciata anni fa. Qui è cominciata una storia, per noi e per te, qui oggi ritorna e continuerà per sempre. Sei nel nostro destino, noi siamo nel tuo destino. E’ la grazia nel nostro destino.
La musica ti accompagni. Stamattina in Municipio, sotto i Portici del Grano, gli ottoni dell’orchestra Arturo Toscanini hanno suonato per te la Marcia Trionfale dell’Aida. Nei prossimi mesi, nei prossimi anni, nel 2015 tu guiderai il cambiamento che è la sfida per il tuo popolo.
Giuseppe, vieni qui, da Aung San Suu Kyi.