Verso le elezioni dell’8 novembre: la TV di Stato ospiterà gli annunci elettorali dei partiti, ma…
Nei 60 giorni dedicati alla campagna elettorale, dal prossimo 8 settembre fino alle elezioni generali del 8 novembre, la radio – tv di stato della Birmania metterà a disposizione dei partiti 15 minuti di comunicazione politica.
Le autorità però hanno dichiarato che si riserveranno il diritto di bloccare l’accesso all’etere dei partiti.
Secondo quanto riportato dal giornale vicino al governo, The Global New Light of Myanmar, nella sua edizione del 28 agosto 2015, la commissione Elettorale dell’Unione (UEC) e il Ministro dell’Informazione (MoI) chiederanno ai partiti che almeno sette giorni prima dell’andata in onda programmata, gli vengano sottoposte le trascrizioni complete di quanto intendono trasmettere in radio o in televisione.
“Trasmissioni i cui contenuti possano essere intesi come lesivi dell’unità nazionale, della sicurezza, del ruolo della legge, della dignità delle forze armate, dei diritti razziali, religiosi o di quelli individuali, oppure che siano palesemente in violazione delle leggi vigenti, non saranno ammesse.”
Questi sono i confini invalicabili posti dal governo.
Il principale partito d’opposizione della Birmania, la Lega Nazionale per la Democrazia ha confermato che l’ufficio della presidente Aung San Suu Kyi, sta preparando una presentazione di 15 minuti da sottoporre al vaglio della UEC.
Suu Kyi era apparsa in televisione nel 2012 in occasione delle elezioni suppletive nelle quali il suo partito ottenne 43 dei 44 seggi disponibili e che le consentirono di sedere in parlamento.
Ma se l’LND intende giocare secondo queste regole, non è detto che le condivida.
“Non temiamo di venire censurati dalla Commissione o dal Ministero dell’Informazione, dal momento che ci atterremo alle loro linee guida. Questa è la situazione che ci troviamo ad affrontare” ha detto il portavoce del partito Nyan Win.
“Ma non pensiamo che questo vada bene. Perché i partiti devono chiedere il permesso al governo per apparire in televisione? Ciascuno dovrebbe poter fare la sua trasmissione senza dover chiedere alcunché. Comunque accettiamo questa situazione.” e ha continuato aggiungendo che attraverso le trasmissioni radio e tv gli elettori potranno conoscere il programma dell’LND, comprese le proposte del partito per l’agricoltura, i diritti dei lavoratori e l’economia.
Ma la critica nei confronti dell’invadenza della Commissione Elettorale sul flusso di informazioni tra i partiti in lizza e gli elettori non viene solo dai partiti.
Il Burma’s Interim Press Council terrà venerdì una riunione d’emergenza per discutere di una serie di limitazioni imposte alla copertura del voto di novembre da parte della stampa che si cominciano a percepire.
E’ anche previsto per sabato un incontro tra la UEC e i giornalisti.
Zaw Thet Htwe, giornalista membro del BIPC, pensa che il fatto di dire ai partiti politici se possono o non possono andare in tv contrasti con l’ambizione dichiarata dalla Commissione di voler arrivare ad un’elezione “libera e trasparente” (free and fair).
Dice Zaw Thet Htwe: “Non va limitato il diritto dei partiti politici di esprimersi liberamente appellandosi a concetti come “disintegrazione dell’Unione” o “diffamazione delle Forze Armate”. Non è questo lo spirito di elezioni “free and fair”. Se ad un partito verrà impedito di presentarsi sui media nazionali, avrò dei dubbi sulla validità delle elezioni.
Sabato i membri del Council solleveranno anche il problema della decisione presa dalla Commissione elettorale di limitare la presenza dei mezzi d’informazione a tre staff per ogni testata in ogni seggio elettorale. Una mossa che Zaw Thet Htwe definisce “totalmente inaccettabile” in quanto ostacolo al diritto costituzionale dei reporters di lavorare liberamente.
(Libera traduzione da www.dvb.no del 28/08/2015. La foto del piccolo monaco invece è arrivata, insieme a tante altre altrettanto belle, tramite Face Book dal nostro amico Thura Thun che ringraziamo ed abbracciamo).