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Diritti umani e libertà di stampa: depositata alla Camera la mozione dall’Ass. Parlamentare “Amici della Birmania”

atto

Di seguito riportiamo in italiano e in inglese la mozione depositata alla Camera de Deputati lo scorso 6 marzo, riguardante la situazione della libertà di stampa e del rispetto dei diritti umani nel Paese.

Prima firmataria Lia Quartapelle (PD), segretaria della Commissione Affari Esteri e Comunitari della Camera dei Deputati e cofirmatari i membri dell’Associazione Parlamentare “Amici della Birmania”.

Atto Camera Mozione 1-00358

presentato da QUARTAPELLE PROCOPIO Lia testo di Giovedì 6 marzo 2014, seduta n. 184

La Camera, premesso che:

– il Parlamento italiano, nel Senato della Repubblica e nella Camera dei Deputati, segue da anni con costante attenzione la situazione del Myanmar, Paese strategico nel Sud Est Asiatico, guidato per decenni da una giunta militare e sottoposto a gravi violazioni dei diritti umani;

–  negli ultimi tre anni è in atto in Myanamar un processo di transizione verso la democrazia e di riconciliazione nazionale, aperto dal Capo del Governo Thein Sein e della Leader della Lega Nazionale per la Democrazia Aung San Suu Kyi, Premio Nobel per la Pace, oggi Capo dell’opposizione in Parlamento;

– nella seduta del 16 ottobre 2013 la Commissione Affari Esteri della Camera dei Deputati ha approvato la risoluzione n. 8-00017 che impegna il Governo a intervenire in ogni sede per favorire l’ulteriore positiva evoluzione del processo democratico del Paese asiatico, mentre analogo ordine del giorno è stato approvato dall’Assemblea del Senato della Repubblica il 23 ottobre 2013;

–   dal 27 al 31 ottobre 2013 Aung San Suu Kyi ha effettuato una visita in Italia incontrando il Presidente della Repubblica, il Presidente del Senato, la Presidente della Camera, il Presidente del Consiglio, il Ministro degli Esteri, l’Associazione Parlamentare “Amici della Birmania”, le città di Roma, Torino, Bologna, Parma e l’Università di Bologna, consolidando il rapporto di amicizia con il popolo birmano del popolo italiano che in questi anni ha fortemente sostenuto la liberazione dei prigionieri politici, il rispetto dei diritti umani, l’apertura del processo democratico in Myamar;

–  nel corso della sua visita Aung San Suu Kyi ha affermato: “L’Italia resti vicina alla Birmania”, dando impulso sia alle relazioni politiche e istituzionali sia alla cooperazione economica, sociale e culturale per il progresso del suo Paese, la costruzione della sua democrazia e per la crescita dei rapporti tra l’Italia e la Birmania;

–   l’avvenuta apertura del Myanmar alla comunità internazionale e al mercato mondiale, anche attraverso il superamento delle sanzioni economiche in rapporto ai progressi in atto sul tema dei diritti umani e delle libertà democratiche, è stata ed è attentamente seguita dall’Unione europea, di cui Piero Fassino è stato inviato speciale in Myanmar, e dall’Italia che dell’Unione europea è componente fondamentale;

–  la collaborazione politica, economica e sociale tra l’Italia e il Myanmar, che vede uno sviluppo crescente, corrisponde all’interesse di entrambi i popoli e si inserisce nell’ambito dei rapporti tra l’Europa e l’Asia che aprono prospettive nuove per il futuro del mondo;

–   il consolidamento della riforma democratica in Myanmar è fattore decisivo per lo sviluppo delle relazioni tra l’Unione europea e il Myanmar, e, dunque, tra l’Italia e il Myanmar, nell’ambito delle relazioni internazionali per l’armonico sviluppo dei Paesi nel mondo globale, il progresso civile delle nazioni e il conseguimento dei comuni obiettivi di salvaguardia dei diritti umani e della pace;

–   l’evoluzione democratica del Myanmar, il rispetto dei diritti umani, la liberazione di tutti i prigionieri politici, il superamento dei conflitti etnici devono continuare ad essere considerati parte integrante dello sviluppo economico e sociale della Birmania;

–   la Costituzione in vigore nel Myanmar, la cui revisione è da mesi oggetto di discussione politica e parlamentare, presenta elementi di forte criticità democratica, tra i quali la discriminazione sulle candidature alla Presidenza e alla Vicepresidenza dell’Unione, l’assegnazione del 25 per cento dei posti ai militari nell’Assemblea dell’Unione e nella Camera delle nazionalità, nonché le norme restrittive per l’approvazione degli emendamenti alla Costituzione;

–  in particolare, la Costituzione al capitolo 3 punto f, clausola 59 (f), prevede per il Presidente dell’Unione e il Vicepresidente che «non lui, i suoi genitori, il coniuge, uno dei figli legittimi o i loro coniugi devono avere legami con una potenza straniera, non deve essere soggetto al potere o cittadinanza di un Paese straniero», determinando con ciò una evidente discriminazione ed esclusione nei confronti di Aung San Suu Kyi, vedova di un cittadino inglese e madre di due figli che vivono in occidente, la quale ha peraltro manifestato l’intenzione di candidarsi alla Presidenza dell’Unione nelle prossime elezioni politiche previste nel 2015;

–   nel marzo 2013 il Parlamento del Myanmar ha approvato una procedura di riesame della Costituzione istituendo una Commissione di esperti giuridici e intellettuali per la revisione della Costituzione, scritta e approvata nel 2008 dall’allora giunta militare e sottoposta a referendum una settimana dopo il passaggio del ciclone Nargis, che ha sconvolto il Paese e ha causato 138 mila tra morti e dispersi;

–   la Commissione, dominata dai membri del partito al Governo, l’Union Solidariety and Development Party (USDP), dopo mesi di discussioni, ha consegnato il 31 gennaio di quest’anno un primo rapporto che mette in dubbio la volontà di un cambiamento reale della Costituzione pretendendo di dimostrare che la maggior parte dei birmani è contraria al cambiamento della clausola 59 (f) e ostacolando di fatto il processo di cambiamento democratico;

–  la Lega Nazionale per la Democrazia (NLD), partito all’opposizione, ha affermato che la campagna organizzata da USDP non è rappresentativa dell’opinione pubblica e ha intensificato tra il popolo la mobilitazione per il cambiamento della Costituzione, premessa indispensabile per lo svolgimento sereno, democratico e pienamente legale delle prossime elezioni politiche;

–  è evidente che l’attuale fase politica in Myanmar, alla vigilia delle elezioni del 2015, è decisiva e non può non prevedere in tempi rapidi il cambiamento della Costituzione, come testimonia il crescente movimento nel Paese per il conseguimento di questo obiettivo e come è costantemente auspicato dalla comunità internazionale,

–  alle difficoltà che oggi si registrano nel cammino del cambiamento della Costituzione si accompagna una situazione segnata da crescenti e inquietanti episodi di violazione dei diritti umani, come gli arresti di manifestanti, di controllo dei media come l’arresto di quattro giornalisti e del direttore del giornale Unity Weekly con l’accusa di aver pubblicato segreti di Stato, come la recente ingiunzione da parte del Governo a Medici Senza Frontiere di cessare ogni attività, a causa dell’assistenza fornita da MsF alla minoranza musulmana Rohingya, come la confisca delle terre dei contadini;

–   i perduranti conflitti etnici, e tra minoranze etniche e Governo centrale, rischiano di causare ulteriori interventi militari;

–  una pace stabile e duratura tra le minoranze etniche, il rilascio di tutti i prigionieri politici, riforme autenticamente democratiche a partire dal cambiamento della Costituzione, sono obiettivi fondamentali in questa fase in Myanmar per dare al popolo un’autentica speranza nel futuro dopo 50 anni di dittatura, e  l’apertura di un periodo nuovo di pace, di stabilità, di progresso, di vera democrazia;

–   Aung San Suu Kyi è impegnata con coraggio, determinazione e con tutte le sue forze per il cambiamento della Costituzione poiché è in gioco la libertà e il progresso del suo popolo e per ricostruire la nazione sulla base della giustizia, della verità, della fiducia, della riconciliazione, della pace, dello sviluppo umano, di un’autentica democrazia in Myanmar;

–   nel processo di transizione verso la democrazia in Myanmar è necessario che siano sostenute tutte le forze che credono nella democrazia, avendo anche presenti i rischi di inversione del cammino democratico che sempre si accompagnano alle grandi scelte di cambiamento;

–  nella celebrazione del Giubileo d’Argento dell’8 agosto 1988 avvenuta a Yangon il 6-7 agosto 2013, è stata approvata una dichiarazione delle forze etniche e democratiche nella quale si dichiara: «1) Crediamo fortemente che ci sia bisogno di stabilire uno Stato federale democratico con autodeterminazione e uguaglianza»; «2) La Costituzione del 2008 non garantisce uno Stato democratico federale. Quindi crediamo fortemente che la Costituzione del 2008 vada emendata o che venga stilata una nuova Costituzione»;

– la volontà del popolo italiano per l’intensificazione degli scambi e della collaborazione economica, sociale, culturale e politica con il popolo del Myanmar poggia su una base di comune condivisione dei valori della democrazia e pertanto occorre che le nostre istituzioni e la società civile sostengano fortemente la necessità che la Costituzione del Myanmar sia riformata affinché le elezioni politiche del 2015 possano essere libere e giuste,

Impegna il Governo

a garantire costante determinazione nell’intervenire in ogni sede, europea ed internazionale, per assicurare, in rapporto diretto con il Governo e con il Parlamento del Myanmar, con continuità l’ulteriore positiva evoluzione del processo democratico del Paese asiatico, anche nella prospettiva delle elezioni politiche del 2015;
a sostenere l’apertura democratica del Myanmar e, quindi, l’eguale e pari partecipazione di tutti i partiti politici e di tutti i cittadini, senza alcuna esclusione, alla vita democratica ed istituzionale del Paese, nonché lo svolgimento di elezioni libere e democratiche;
fermo restando il diritto all’autodeterminazione e alla sovranità legislativa di ogni paese, a incoraggiare in ambito internazionale la modifica della Costituzione del Myanmar, in particolare nel punto in cui impedisce a chi abbia parenti di nazionalità straniera di candidarsi alle elezioni presidenziali, previsione che non ha fondamento nei principi democratici universalmente riconosciuti;
a sostenere la legittima aspirazione del Premio Nobel Aung San Suu Kyi, al pari di ogni altro cittadino birmano, a partecipare pienamente alla vita politico-elettorale nazionale;

a sostenere il diritto del popolo birmano a decidere con libertà il proprio destino scegliendo i propri rappresentanti, a cominciare dalla Presidenza dell’Unione, senza alcuna discriminazione e limitazione.

(1-00358) «Quartapelle Procopio, Zampa, Tidei, Rampi, Amendola, Kyenge, Nicoletti, Manciulli, Chaouki, Fitzgerald Nissoli, Rigoni,Carlo Galli, Porta, Fedi, Cassano, Garavini, Gianni Farina».

 

Chamber Act motion 1-00358

presented by Quartapelle PROCOPIO Lia Text of Thursday, March 6, 2014, sitting no. 184

The Chamber , Given that:

–        The Italian Parliament , the Senate and the Chamber of Deputies , follow by years with  constant attention to the situation in Myanmar , strategic country in South East Asia. It’s led by a military junta for decades and  subjected to serious human rights violations;

–        Over the last three years in Myanamar there has been a process transition to democracy and national reconciliation, this process was started by the Head of the Government Thein Sein and Aung San Suu Kyithe leader of the National League for Democracy and Nobel Prize for Peace, as well as now leader of the opposition in Parliament;

–        In the session of 16 October 2013, the Foreign Affairs Committee of the Chamber of Deputies approved the resolution n . 8-00017 which commits the government to intervene in each location to facilitate the further positive development of the democratic process in the Asian country , while a similar agenda was approved by the Senate in October 23, 2013;

–        From day 27 to day October 31, 2013 Aung San Suu Kyi made ​​a visit to Italy, met the President of the Republic, the President of the Senate, the Speaker of the House, the Prime Minister, the Foreign Minister, the Parliamentary Association “Friends Burma”, the city of Rome, Turin, Bologna, Parma and Bologna University, strengthening the bond of friendship with the people of Burma of the Italian people who in recent years has strongly supported the release of political prisoners, respect for human rights and the opening of the democratic process in Myamar;

–        During his visit Aung San Suu Kyi said: ” Italy remains close to Burma”, giving impetus to both the institutional and political relations and economic cooperation, social and cultural progress of his country, the construction of its democracy and growth of relations between Italy and Burma;

–        The beginning of greater willingness of Myanmar to the international community and to the world market, including through the overcoming of economic sanctions in relation to the progress being made on the issue of human rights and democratic freedoms, has been closely followed by ‘European Union’ and Italy, of which Piero Fassino was special envoy to Myanmar.

–        The growing development of the political, economic and social collaboration, between Italy and Myanmar, in the best interests of both peoples is important part of the relations between Europe and Asia and opens up new opportunities for the future of the world;

–        The consolidation of democratic reform in Myanmar is a the decisive factor for the development of relations between the European Union and Myanmar , and , therefore , between Italy and Myanmar in the context of international relations for the harmonious development of the countries in the world, for the civil progress of nations and the achievement of the common goals of protecting human rights and peace;

–        Myanmar’s democratic development, the respect for human rights, the release of all political prisoners and the overcoming of ethnic conflict should continue to be considered an integral part of economic and social development in Burma;

–        The Constitution in force in Myanmar, the revision of which has for months been the subject of debate and parliamentary politics , presents strong elements of democratic criticity, including, discrimination on the candidates to the Presidency and Vice-Presidency of the Union, the allocation of 25 per cent of the allocation  in the Assembly of the Union and in the House of Nationalities to the military, and the restrictive rules for the approval of amendments to the Constitution;

–        In particular , the Constitution in Chapter 3f, Clause 59 (f) provides for the President and Vice-President of the Union that ” he does not , his parents , spouse, one of the legitimate children or their spouses must have links with a foreign power , shall not be subject to the power or citizen of a foreign country , ” thereby resulting in an apparent discrimination and exclusion against Aung San Suu Kyi , the widow of a British citizen and mother of two children who live in the West, the which has also expressed his intention to run for the EU presidency in the next elections scheduled in 2015;

–        In March 2013, the Parliament of Myanmar has approved a procedure for review of the Constitution by establishing a commission of legal experts and intellectuals for the revision of the Constitution, written and approved in 2008 by the then military junta and put to a referendum a week after the cyclone Nargis, which devastated the country and caused 138 thousand people dead or missing ;

–        The Commission , dominated by members of the ruling party , the “Union Solidariety and Development Party” (USDP) , after months of discussions, has handed over on 31 January this year, a first report that casts doubt on the willingness of a real change in the Constitution purporting to demonstrate that the majority of the Burmese is contrary to the change of clause 59 (f) and in fact hindering the process of democratic change;

–        The National League for Democracy ( NLD) opposition party , said that the campaign organized by USDP is not representative of public opinion and has intensified among the people mobilizing for change of the Constitution, this is a prerequisite for the smooth running, democratic and fully legal of the next general election;

–        It is clear that the current policy in Myanmar, on the eve of the elections of 2015, is decisive and can not predict the rapid change of the Constitution, as evidenced by the growing movement in the country to achieve this goal and how it is constantly advocated by the international community ,

–        The difficulties that are logged in the process of changing the Constitution is accompanied by a situation marked by growing and disturbing developing of the incidents of human rights violations , such as the arrests of demonstrators , control of the media as the arrest of four journalists and the editor of the newspaper “Unity Weekly” on charges of publishing state secrets and such as the recent injunction by the Government to “Doctors Without Borders” (Medici Senza Frontiere) to cease all activities , due to the assistance provided by “MsF” the Rohingya Muslim minority , such as the confiscation of the lands of the farmers;

–        The continuing ethnic conflict between ethnic minorities and the central government , are likely to cause further military action;

–        A stable and lasting peace among ethnic minorities , the release of all political prisoners , genuinely democratic reforms from the change of the Constitution will be the fundamental objectives at this stage in Myanmar to give the people a genuine hope for the future after 50 years of dictatorship , and the opening of a new period of peace, stability, progress and real democracy;

–        Aung San Suu Kyi is engaged with courage and determination and with all his might to change the Constitution because at stake is the freedom and progress of his people, and to rebuild the nation on the basis of justice, truth , trust, reconciliation , peace and human development of genuine democracy in Myanmar;

–        In the process of transition to democracy in Myanmar, need to be supported all the forces that believe in democracy , having also in mind the risk of reversing the democratic path that always accompany the major decisions for change;

–        In the celebration of the Silver Jubilee of 8 August 1988 took place in Yangon on 6-7 August 2013, was approved a declaration of ethnic and democratic forces in which he declares : “1) We strongly believe that there is a need to establish a State with federal democratic self-determination and equality “, “2 ) the 2008 Constitution does not guarantee a democratic federal state . So we strongly believe that the 2008 Constitution should be amended or rewrited”;

–        The will of the Italian people for the intensification of trade and economic cooperation , social, cultural and political life with the people of Myanmar rests on a basis of common shared values ​​of democracy and therefore it is necessary that our institutions and civil society strongly support the need for the Constitution to be revised to ensure that Myanmar’s general election of 2015 will be free and fair;

The Government is committed to:

–        Ensure constant determination to intervene in every seat , European and international levels to ensure , in direct relationship with the Government and the Parliament of Myanmar, continuity with the further positive development of the democratic process in the Asian country , also in view of the elections policies of 2015;

–        To support the democratic opening of Myanmar and , therefore, the equal participation of all political parties and all citizens, without exception, to support the institutional and democratic life of the country, and the holding of free and fair elections;

–        Mantaining the right to self-determination and sovereignty legislation of each country, to encourage the international arena in the amendment to the Constitution of Myanmar, in particular the point that they prevent those who have relatives of foreign nationals to stand in the presidential elections , predicting that no has no foundation in the principles of democracy are universally recognized;

–        To support the legitimate aspirations of the Nobel Prize Aung San Suu Kyi, the Burmese like any other citizen , to participate fully in political and national election;

–        To uphold the rights of the Burmese people with the freedom to decide their own destiny by choosing their representatives, beginning from the Presidency of the Union , without any discrimination and limitation.

(1-00358) «Quartapelle Procopio, Zampa, Tidei, Rampi, Amendola, Kyenge, Nicoletti, Manciulli, Chaouki, Fitzgerald Nissoli, Rigoni,Carlo Galli, Porta, Fedi, Cassano, Garavini, Gianni Farina».

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