19 luglio: anniversario dell’uccisione del generale Aung San, padre della patria
Il 19 luglio è l’anniversario dell’uccisione del generale Aung San, Padre della Patria Birmana e di Aung San Suu Kyi. E’ stato ucciso in una congiura insieme ad altri membri del Comitato esecutivo, di cui era a capo dopo la liberazione della Birmania dai giapponesi e dagli inglesi. Era il 19 luglio 1947 e Aung San Suu Kyi aveva due anni.
Il 67° anniversario è un giorno che parla della grande speranza della Birmania nella democrazia, incarnata da Aung San, e degli ostacoli drammatici presenti nella storia della Birmania. Aung San è stato in questi decenni una presenza viva nel popolo birmano e la figlia Aung San Suu Kyi ne ha raccolto tutta intera l’eredità. Per il presente e il futuro della Birmania il ricordo di Aung San alimenta la fiducia del popolo nella libertà ed è un monito severo per il Governo e per i militari che rallentano il processo di democratizzazione.
La libertà, l’indipendenza, la democrazia in Birmania si identificano con Aung San e con Aung San Suu Kyi. Sono beni pagati a caro prezzo.
Nell’agosto scorso sono stata a Rangoon, con Giuseppe e con Alberto, davanti al grande monumento dedicato ai martiri.
Nel libro “Lettera dalla mia Birmania” di Aung San Suu Kyi ce n’è una dedicata al mese di luglio. “Luglio: un mese di anniversari, “luglio, mese di pioggia e di polvere…”, così comincia una sua poesia da ragazza. Ma “l’anonimo luglio, mese di mezzo, è periodo di anniversari importantissimi. C’è quello della presa della Bastiglia, dell’Indipendenza americana e della cospirazione contro Hitler”. “Il 19 luglio 1947, sei mesi prima che la Birmania venisse ufficialmente dichiarata Stato indipendente e sovrano, mio padre e numerosi suoi compagni vennero assassinati durante una seduta del Comitato esecutivo”.
Oggi, ricordando suo padre, condividiamo con Aung San Suu Kyi la speranza per il cambiamento democratico in Birmania.